Bastian Contrario Chi era?
Nel senso comune l’espressione “Bastian Contrario” identifica una persona che per partito preso, si potrebbe dire “a prescindere”, assume opinioni o comportamenti contrari a quelli della maggioranza.
L’origine del termine non è completamente nota ma fra le diverse teorie proposte quella maggiormente accreditata ritiene che “Bastian Contrario” si riferisca al Conte di San Sebastiano, un conte piemontese che durante la battaglia dell’Assietta nel 1747 fu il solo a disobbedire all’ordine di ritirarsi determinando l’esito favorevole della battaglia.

Stefano Pelloni: “Il Passator Cortese”, chi era?
Stefano Pelloni nacque nel 1824 a Boncellino di Bagnacavallo, un piccolo paese a circa 10 chilometri da Ravenna. Condannato a sette anni di lavori forzati per il furto di alcuni fucili e l’evasione dal carcere di Bagnacavallo, durante un trasferimento riuscì ad evadere e si unì ad un gruppo di briganti locali diventando in breve tempo una figura di riferimento nel mondo della malavita.
Nel corso della esistenza si macchiò di numerosi misfatti, non solo furti ma anche spietati omicidi. Ciò nonostante l’abitudine di saccheggiare le abitazioni dei ricchi e di donare ai poveri parte dei frutti delle sue rapine lo rese popolare come “Robin Hood” della Romagna. Tradito da uno dei suoi complici fu ucciso nel 1851, nei pressi di Russi, da una guardia della Gendarmeria Pontificia.
Il soprannome “Passator Cortese” nasce dal modo con cui il Pelloni amava firmare i propri delitti, dichiarando ad alta voce il proprio nome “Stuvanè d’è Pasador” (Stefano del Passatore). Il padre infatti possedeva un traghetto con il quale “passava” le persone da una riva all’altra del fiume Lamone.
La “cortesia” del Passatore fu anche notoriamente ricordata da Giovanni Pascoli nella sua poesia “Romagna”.
Qui il poeta lo accosta a suggestive scene campestri, alle grandi aie soleggiate e al profumo del fieno appena falciato.